venerdì 21 marzo 2008

Made in Bologna

Visita al museo del patrimonio industriale di via della Beverara. In esposizione secoli di storia dei bolognesi. Le invenzioni, le macchine, gli orizzonti.

È il più bolognese dei musei. Perchè mostra la praticità, il pragmatismo, l'inventiva, gli orizzonti tipici della bolognesità.
È il Museo del Patrimonio Industriale di Via della Beverara, ospitato nell'ex fornace Gallotti lungo il canale Navile, fuori Porta Lame.
Dove si producevano laterizi, ora si ospitano macchinari, manufatti, documenti, fotografie, ma soprattutto studenti in visita.
Il patrimonio che costituisce il museo non è quello creato da grandi artisti, singoli individui dotati di particolare genio, ma quello prodotto da tecnici, operai e ingegneri bolognesi, gente comune che ha utilizzato le proprie capacità per lo sviluppo economico della città.
Un patrimonio collettivo che espone capacità e inventiva del territorio.
Dalla splendida ricostruzione del mulino da seta del Cinquecento, alle moto Ducati.
Sostenuta dall'Associazione amici del Museo, la collezione illustra sette secoli di storia economica bolognese.
Da quando, città d'acqua, basava le sue fortune sulla produzione della seta, passando per l’epoca d’oro delle grandi case motoristiche, per finire al distretto delle macchine automatiche più importante d'Europa.
Senza tralasciare, ovviamente, mortadella, tortellini e cioccolatini.
Un museo moderno, utile, flessibile che presenta un fitto programma di attività mirate a visitatori e scolaresche. Un piccolo "Deutsche museum" con ampie prospettive di crescita, che dovrebbe solo ospitare qualche spazio in più per i bambini.
Chi vuole davvero capire Bologna, faccia un giro al museo del Patrimonio Industriale.
Claudia Morselli

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