lunedì 10 marzo 2008

Quei Nobel negati alle donne di scienza

Una mostra a Bologna ricorda sei scienziate scippate dai loro colleghi del prestigioso riconoscimento. In 106 anni della sua storia solo 11 le donne premiate.




La foto che, nel 1958, fissò per la prima volta la struttura del Dna è anche la storia di uno scippo tra scienziati. A rievocarla, “Nobel negati alle donne di scienza”, la mostra che fino al 20 marzo a Palazzo Poggi a Bologna ricorderà sei donne scienziate che meritavano il riconoscimento, ma che ne furono derubate dai colleghi maschi.
Come Rosalind Franklin, che fotografò la struttura tridimensionale dei geni umani, ma la cui fama vive all'ombra di chi, alla fine, a quel modello diede il nome. Crick, Watson e Wilkins, i colleghi della Franklin, mostrarono, infatti, per primi la "Photograph 51", la più nitida immagine del Dna mai scattata con i raggi X. Per questo, nel 1962, vinsero il Nobel, quattro anni dopo che la collega era già morta per un tumore.
Pur ammettendo in seguito di aver rubato la foto, anche nei recenti festeggiamenti per i 50 anni della storica scoperta, la Franklin non è mai stata riabilitata.
Ci prova, nel suo piccolo, uno spettacolo, scritto da Elena Pugliese, il cui video è una delle opere della mostra.
A ricordare la Franklin e le cinque colleghe, inoltre, saranno 12 pannelli con alcune foto rielaborate graficamente da due giovani artiste dell'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, Valentina Gamba e Marta Graziato. Le altre "scippate" sono Jocelyn Bell-Burnell, il cui professore si appropriò della sua scoperta dei pulsar, Lise Meitner, la prima a raggiungere una cattedra di fisica, la collega Chien-Shiung Wu, l'astronoma Annie Jump Cannon e la biologa Nettie Maria Stevens.
Solo 11 Nobel scientifici in 106 anni sono stati assegnati a donne, un risultato che stride con "il contributo enorme dato alla scienza, all'arte e alla società" e una differenza che "ci ha portato a interrogarci sul perché donne che hanno compiuto scoperte così importanti abbiano visto il premio finire ai colleghi maschi", ha spiegato la prorettrice dell'Ateneo di Bologna Paola Monari.
La mostra, curata da Lorenza Accusani e organizzata dall'Università e dalla Regione Emilia-Romagna, ha esordito l'anno scorso alla Triennale di Milano e verrà esposta anche al Parlamento Europeo.
Claudia Morselli

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