lunedì 17 marzo 2008

Le Collezioni Permanenti e l’arte italiana contemporanea nelle Sale del Mambo

Partendo dalla grande eredità della Galleria d’Arte Moderna di Bologna e delle sue acquisizioni (con opere che vanno dall’Ottocento a oggi) MAMbo si pone l'obiettivo di integrare ricerca e sperimentazione con l'importanza e la qualità di una preziosa collezione.
Si tratta di spazi progettuali, laboratori di rivisitazione critica dell’esperienza di decenni di attività della GAM e, allo stesso tempo, ricerca sul presente della scena artistica italiana con particolare attenzione alle opere di artisti legati al territorio dell’Emilia Romagna e alla città di Bologna.
Nel 1975 Bologna inaugurava la Galleria d’Arte Moderna, struttura rigorosa e bellissima, progettata dall’architetto Leone Pancaldi.
Affermatosi come luogo di manifestazioni artistiche internazionali, la GAM in decenni di attività ha compiuto varie acquisizioni che si sono aggiunte al nucleo originario delle opere provenienti da “Villa delle Rose”, dal 1925 prima sede cittadina di una collezione permanente di arte contemporanea.
Dal 15 marzo 2008 Mambo riporta all’interno della propria nuova sede del centro storico, parte di questo patrimonio di acquisizioni rendendolo visibile a rotazione e secondo ipotesi di lavoro di volta in volta diverse.
SpazioGAM.intro è la prima tappa del percorso; un passaggio attraverso la memoria storica del contemporaneo.
Attualmente vi è presente una selezione di opere che vanno dagli anni '50 ai primi anni '90 tra cui il filmato della nota performance “Imponderabilia” di Marina Abramovic e Ulay, tenuta alla GAM nel 1977 e le opere di Antoni Tàpies, Alberto Burri, Enrico Castellani …
Si passa a SpazioGAM.topics, dedicato alle mostre temporanee, margine tra l’esperienza della GAM e gli sviluppi futuri di MAMbo.
Si accede infine a SpazioGAM.open library dove i visitatori potranno e consultare liberamente ma anche depositare testi e riviste sulla GAM.
MAMbo ha compiuto inoltre una scelta assolutamente originale creando Focus on Contemporary Italian Art, sorta di osservatorio permanente sull’arte italiana che sia in grado di valorizzare a livello internazionale gli artisti emergenti ed essere punto di riferimento critico per quanti si occupano di arte.
Nel tempo si vuole che questi continuino ad essere “spazi non conclusi”, aperti a nuove ideazioni, definiti da opere capaci di azionare altri contenuti artistici come ad esempio l’opera-palcoscenico “Impressions” di Massimo Bartolini o il “Teatro Cinese” (piccola sala di proiezione racchiusa in una tenda colorata) di Patrick Tuttofuoco.
Spazi-laboratorio insomma, attraversabili da molteplici realtà artistiche, che siano performative sceniche o musicali.
Marta Franchi

1 commento:

Anonimo ha detto...

finalmente un...grande "pezzo"!!!