martedì 26 febbraio 2008

Tre donne per un uomo che non c'è

La figura, le opere e l'essenza più intima dell'arte di Giorgio Morandi rivivono, in un connubio di linguaggi scenici e visivi che confermano l'originale percorso di ricerca condotto da Luigi Gozzi sul piano della scrittura e da Marinella Manicardi su quello della scena, nello spettacolo "Morandi", la nuova produzione di Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna ospitata, in prima nazionale, al Teatro delle Moline di Bologna.
Da domani 27 febbraio alle ore 21.15 (con repliche fino al 20 marzo) la stessa Manicardi, in compagnia di Alessandra Frabetti e Marina Pitta, interpreteranno le tre sorelle del pittore, Anna, Dina e Maria Teresa e a loro, data l'assenza sulla scena della figura di Morandi, toccherà il compito di ricostruirne la biografia e di reinventare la memoria degli oggetti e delle distanze all'interno di uno spazio completamente bianco.
Sulle pareti di questo spazio affioreranno le prove di colore, la ricerca delle forme, gli equilibri e le esplosioni del lavoro di Morandi.
"In questo spettacolo - ha spiegato Luigi Gozzi - certamente le tre attrici interpretano le tre sorelle del pittore e come tali si presentano anche fornite di una memoria storico-teatrale che riguarda proprio essere tre e sorelle.
Poi, superando qualche piccola divergenza, diventano una sorta di piccolo coro.
E dall'intrecciarsi della dimensione del ruolo e quella del coro viene fuori l'esigenza di misurarsi personalmente via via con le varie situazioni e perciò di essere ognuna se stessa e le tre sorelle".
Tre donne che ricevono i visitatori, accudiscono il fratello che dipinge, preparano le valigie per Grizzana, spiano il suo spiare la realtà.
Morandi in scena non c’è.
È di là nella sua stanza/studio/cella, oppure è fuori con gli amici, a passeggio nella notte di Bologna.
Lo spazio scenico, invaso o svuotato dalla luce, è lo sguardo dell’artista, una sospensione del tempo e dello spazio che regala epifanie della percezione, non solo visiva.
Morandi è il gesto ripetitivo dell’incisore, è l’esclusione della figura umana dal teatro del suo orizzonte, è la consistenza dell’ombra che devasta la quiete, il gusto derisorio per chi non sapeva guardare.
Forse è Bologna nei suoi umori più segreti.
Le scene e i costumi dello spettacolo "Morandi" sono di Davide Amadei, le musiche di Antonia Gozzi e le immagini di "muschi&licheni".
Claudia Morselli

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