Nell’ultimo anno le presenze cinematografiche sotto le Due Torri sono in crescita e gli incassi sono aumentati rispetto al 2009, l’anno che aveva segnato una forte diminuzione. In leggero calo la produzione cittadina, ma Bologna può vantare l’affermazione dell’Arancia Film, che con “L’uomo che verrà” ha conquistato 3 David di Donatello e per il 2011 si prevede uno spot di dimensioni planetarie con l’uscita del film “Ameriqua”.
Etichettare come “Bollywood” è forse eccessivo, ma il rapporto con la pellicola resta sempre privilegiato. Nel 2010 in città sono stati girati due film: “Una sconfinata giovinezza” di Pupi Avati, e “Ameriqua”di Marco Bellone. Il secondo titolo ha fatto parlare molto, vista la presenza nel cast di Robert Kennedy III nipote di Bob Kennedy. Le riprese hanno impegnato la troupe per un mese, a settembre era facile imbattersi nelle maestranze che giravano nelle strade e nei locali cittadini. L’opera uscirà nelle sale nel 2011 e metterà in scena l’immagine di una Bologna dedita alle feste notturne e alle avventure universitarie che il giovane erede della famiglia Kennedy ha vissuto da studente nel 2005.
Ma non solo grandi nomi. La Film Commission regionale ha sostenuto la realizzazione di tre cortometraggi di animazione di produttori e registi bolognesi: “Mani Rosse”, “Transitcity 3 Aemilia” e “Dead Cat e Fresh Wee in Allburger”. In corso di realizzazione in città ci sono invece dei documentari, sempre sostenuti dall’ente regionale: “Bologna nel lungo ottocento”, “Bologna lucerna del diritto”, “La polvere di Morandi”, “I tortellini di Ioshi” e “La straordinaria storia della medicina a Bologna”.
La nota più lieta dell’anno cinematografico sono stati i risultati dell’Arancia Film, casa di produzione cinematografica bolognese nata nel 1996 dall’iniziativa di Giorgio Diritti e Simone Bachini. “L’uomo che verrà” di Diritti ha vinto il David di Donatello come miglior film dell’anno.
Dodici mesi intensi che tra biglietti staccati e pellicola girata hanno vissuto del lavoro di molti e dei sogni di chi guardando il grande schermo si è emozionato, ha riso o forse ha pianto. In attesa del prossimo ciak.
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