venerdì 22 febbraio 2008

“Guerra” alla bici rubata

A Bologna si sa le bici sono una merce ricercata. Vanno e vengono.
Così ti può capitare di ricomprare proprio la “tua” bici che ti è stata rubata, o di vedertela rubare subito dopo averla comprata (rubata si intende). Impossibile? Ad un mio amico è capitato. Il tipo che gliel’aveva venduta forse l’ha seguito e riconosciuta la bici legata ad un palo se l’è semplicemente ripresa. “Durata” dell’acquisto? Un paio d’ore.
Questo e altro succede in via Zamboni e dintorni. E’ un mercato redditizio, che si svolge alla luce del sole, basta camminare a piedi da quelle parti per sentirti bisbigliare “bici, bici”. Non devi nemmeno chiedere. Una bici rubata in media può costare 10-15 euro, dipende da come è messa la bici o da come è messo il tipo che te la vende.
Quando si è studenti i soldi sono sempre pochi, e così ,se si può risparmiare, non ci si fanno tanti scrupoli. Tanto prima o poi te la rubano. Fin qui niente di nuovo.
Di nuovo invece c’è che tre associazioni – L’altra Babele, Terzo Millennio e gli Amici di Piazza Grande – col Patrocinio dell’Università di Bologna e del Quartiere San Vitale hanno lanciato una sfida a questa “compravendita del rubato”.
Come? Organizzando delle nuove aste che si terranno prossimamente in Piazza Puntoni e istituendo un servizio a domicilio di acquisto legale dell’usato. Si potrà acquistare legalmente una bici usata a soli 15 euro.
Questo sul piano concreto, perché non si dica “non bastano le parole, servono i fatti”. Sul piano “parole” invece, si è pensato ad un Concorso di idee volto a promuovere una campagna pubblicitaria per sensibilizzare i giovani a non incentivare questo mercato nero e per diffondere una cultura della legalità.
Gli studenti (dai 18 ai 30 anni, bolognesi e fuori sede, non si fanno discriminazioni) hanno tempo fino al 5 marzo per parteciparvi. In palio un riconoscimento di 300 euro – con il quale comprarsi legalmente una bici usata – e la possibilità di realizzare concretamente, con la propria firma, il piano comunicativo proposto, grazie ad un budget di duemila euro messo a disposizione dalle associazioni.
Per maggiori info: http://www.laltrababele.it/
Katia Grancara

1 commento:

Anonimo ha detto...

...complimenti...Paolo