
La mostra si articola in due spazi. Nell’Ex-Falegnameria sono esposti dipinti e disegni ispirati agli anni ’70, con oggetti, luoghi e persone parte del mondo di Patti.
Siamo nella New York del Chelsea Hotel, del Max’s Kansas City, del mitico CBGB (che ha chiuso i battenti nel 2006) degli ultimi poeti della beat generation, del sodalizio umano ed artistico con il fotografo Robert Mapplethorpe.
Sullo sfondo la Factory di Andy Warhol, il movimento punk, i Velvet Underground ed il clima culturale unico di una città che vedeva convivere in simbiosi dialettica almeno quattro generazioni di artisti.
In galleria sono presentate fotografie dell’attuale Patti Smith. Una Patti Smith tornata dai primi anni ’90 on the stage, capace di portare al suo pubblico, che non l’aveva mai abbandonata negli anni del silenzio, il carico di storia personale che ne fa una delle figure più ricche e problematiche della scena artistica contemporanea.
E’ una Patti Smith diversa da quella degli anni di Horses, di nuova presenza scenica: la sua personalità, i suoi testi portano un condensato di arte, letteratura, musica e poesia intrecciati ad una storia personale dai tratti forti che segnano sul suo viso, sulla mimica del suo corpo un forte racconto di vita e di arte ben metaforizzato dai drammatici chiaroscuri di queste fotografie.
Claudia Morselli
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