giovedì 10 gennaio 2008

Indovina chi viene alla festa di compleanno?



Potrebbe essere il titolo alternativo di Bianco e Nero, l'ultimo film di Cristina Comencini da domani nelle sale.
Un remake italiano della famosa commedia americana di Stanley Kramer (1967).
Quarant'anni dopo, non è più l'America delle lotte per i diritti civili dei neri a fare da sfondo, ma è l'Italia di oggi e la multietnica Roma.
Gli effetti però si assomigliano. Ad uscirne fuori è sempre quel razzismo latente nel profondo del proprio animo che si maschera a volte di buonismo e accettazione. Solo apparente. A farne l'amara scoperta stavolta è Elena (Ambra Angiolini), paladina della cause africane e dell'integrazione razziale, che si vede portar via il marito Carlo (Fabio Volo) da Nadine (Aïssa Maïga), la bellissima moglie nera del collega di lavoro Bertrand (Eriq Ebouaney).
E il tradimento è proprio ciò che la costringerà a guardarsi dentro e a prendere coscienza di quell'immagine di donna perfetta che si era cucita addosso, fatta di frasi fatte, di cose che si dicono e non si dicono, che scoprirà non piacerle più. Perché non sincera. Meglio allora il marito Carlo, che se inizialmente rifiutava consapevolmente quel suo mondo africano – per ignoranza o per poca sensibilità al tema – quando lo incontra lo accetta senza mezze misure.Lui non si innamora di una donna nera, ma si innamora e basta.
Un film volutamente non "politically correct" – sostiene la regista –, che racconta in chiave tragicomica e con leggerezza un argomento serio come quello del razzismo. Solo una commedia poteva permettermi di tirar fuori e sbeffeggiare pregiudizi e luoghi comuni – che esistono da entrambe le parti – senza fare troppo male, anzi, ridendo di quelle situazioni ridicole che si vengono a creare. E i bambini ne sono spesso i portavoce. «Una storia che nasce da delle relazioni umane» – spiega la Comencini parlando del suo avvicinamento all'Africa e agli africani grazie ad un documentario recentemente girato in Rwanda (Il nostro Rwanda). E che l'ha portata a riflettere sul fatto che prima di allora non aveva amici neri – domanda che metterà poi in bocca a Fabio Volo (Perché non abbiamo amici neri?).
Eppure quel mondo sfila ogni giorno per le vie di Roma, vicino, ma in qualche modo ancora lontano e separato. E questa lontananza – accusa la Comencini – si è rivelata anche nell'impossibilità di trovare sponsor per i due attori neri.
Katia Grancara

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