mercoledì 23 gennaio 2008

Not so private. Gallerie e storie dell’arte a Bologna.


Non così privato. In queste tre parole è racchiuso il senso del nuovo progetto sviluppato dall’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna in collaborazione con l’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea aderente ad Ascom Bologna.
Le gallerie private – a Bologna in particolare, ma nel panorama italiano in generale – sono molto meno private di quanto si possa pensare. Perché non si sta parlando solo di mercato e di mercanti d’arte. Ma di un ruolo pubblico che esse hanno svolto negli anni e svolgono tuttora nel sistema dell’arte.
Forse inconsapevolmente e con un occhio sempre rivolto al mercato, ma hanno lavorato a fianco delle istituzioni, integrandone la proposta e lo scenario artistico, costruendo un dialogo con l’artista e il collezionista e facendosi così a loro volta promotrici e veicolo di cultura.
12 le gallerie coinvolte nell’iniziativa, articolata in sette mostre ospitate presso Villa delle Rose (Via Saragozza 228/230) e che si avvicenderanno per tutto il 2008. Galleria Arte e Arte, Galleria d’Arte Cinquantasei, Galleria De’ Foscherari, Galleria Di Paolo Arte, Galleria Forni, L’ariete Arte Contemporanea, Galleria d’Arte Maggiore G.A.M, Otto Gallery, Galleria d’Arte Paolo Nanni, Galleria Stefano Forni, Galleria Studio G7, Trimarchi Arte Moderna.
Il primo appuntamento apre il 24 gennaio in occasione di Arte Fiera, con una mostra corale di presentazione in cui ciascuna delle 12 gallerie espone una singola opera significativa.
Gli altri sei saranno invece appuntamenti a tema. Ospiteranno di volta in volta due gallerie e attraverso le opere selezionate di ciascuna si ricostruirà la storia della galleria stessa o un tema dominante su cui essa si sta concentrando.
Una collaborazione pubblico-privato che gioverà soprattutto ai fruitori dell’arte e alla città di Bologna e che – concordano gli interessati – non si esaurirà in questo progetto.
Katia Grancara

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