giovedì 17 gennaio 2008

Il folletto norvegese che canta l’amore

Terje Norgarden è un giovane cantautore norvegese molto legato alla città di Bologna.
Qui ha infatti vissuto e suonato per diversi anni, cosa che gli ha permesso di produrre il suo primo album – presentato con successo ad Arezzo Wave nel 2003.
La strada percorsa successivamente è stata ricca di approvazioni: il suo ultimo lavoro “A brighter kind of blue” è stato definito da Rolling Stone “un album maturo e convincente”.
Le influenze della musica di Norgarden possono ascriversi alla grande corrente del folk americano: da Jeff Buckley fino a Bruce Springsteen passando per Nick Drake; gli arrangiamenti, tuttavia, si discostano dai cliché d’oltreoceano prediligendo moltissimo l’utilizzo di melodici fiati innestati su dolci arpeggi di chitarra.
Norgarden canta in inglese storie di vita, aneddoti passati che lo vedono protagonista di giornate invernali e di dolci amori.
Ballate lente e invernali che scaldano il cuore e raccontano che per vivere bene basta fermarsi ad osservare il mondo e apprezzare anche le cose più piccole.
Il Locomotiv Club di Bologna accoglierà questa sera il cantautore di ritorno dal successo del suo primo tour europeo.
Ad aprire la serata sarà il gruppo britannico “At swim two birds” che fa capo alla profonda e stupenda voce di Roger Quigley – già Montgolfier Bros.
Chitarre rigorosamente acustiche e semplici accordi cristallini di piano affogano paradossalmente lo spettatore in un’atmosfera cupa, densa e vischiosamente melanconica che ricorda le giornate più uggiose d’oltremanica – terra natia di questa ensemble.
Non può non tornare alla mente, o meglio al cuore, un certo esistenzialismo musicale proprio di Nick Cave e di gruppi come i Black Heart Procession: il dolce ed intimo incedere struggente che sa di un qualcosa di “irrimediabilmente perso”.
Claudia Morselli

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