giovedì 29 novembre 2007




Il Mondo Fluo di Cikita Z.

Il suo mondo ideale è fatto di visioni acide e coloratissime, fantasie pop, giocose ed estremamente femminili. Cikita Z. è un’artista torinese, impegnata nella street art, nella grafica e nel vjing, di cui si è innamorata lo spazio bolognese Sugar Babe, un po’ marchio di fabbrica, un po’ negozio incentrato sulla ricerca di stilisti contemporanei e sempre più galleria. Tra le sue pareti di via San Felice 25/d, dove trova posto, al piano rialzato anche una console da dj con ospiti frequenti, sono esposte da oggi alle 18 e fino a gennaio nella mostra Fluo Flavors, tavole della giovane “visionaria” che ha anche realizzato grafiche esclusive per la prossima collezione Sugarbabe in arrivo nel marzo 2008.
Bologna Freelance l’ha intervistata.

Quando hai avuto consapevolezza di questa passione?
La consapevolezza l’ho sempre avuta, da quando qualcuno mi ha regalato quelle insulse confezioni di tanti pennarelli posizionati in scala di colore. Ma poi mi era stato suggerito di studiare lingue estere invece dell’artistico.
E’ lavorando come accompagnatrice nel museo “Het Domain” di arte contemporanea di Sittard, nel sud dell'Olanda, dove facevo la guida di lingua inglese, francese o italiana, che mi sono poi decisa a lavorare in quell'ambiente. E grazie a quelle persone ho scoperto la forza di esprimere cio’ che davvero sentivo.
Da dove trai le tue ispirazioni generalmente?
Da qualsiasi visione, entrando nei supermercati o nelle chiese barocche, a Torino ce ne sono molte, dorate, kitch e opulente.
Ci parli dei tuoi ex voto?
In passato, molto spesso si ricorreva alla creazione di un EX VOTO per aver ottenuto ciò che si era chiesto in un momento di difficoltà. Queste tavolette votive erano dei quadretti di materiale vario che riproducevano mediante un semplice disegno pittorico "la scena del miracolo". Che la preghiera fosse stata esaudita è facile immaginarlo, il fatto stesso della realizzazione dell' offerta votiva ne era la conferma. Per non dimenticare la tradizione e produzione degli "ex voto", che non risulta popolare come in passato, ho creato un nuovo percorso narrativo ironico e provocatorio, immaginando la superficialità dei desideri e delle richieste della societa' contemporanea.
Come ti è venuta l'idea del tuo nome, Cikita z.?
Veramente questo soprannome e' nato dalla mia compagna di banco, che faceva finta di parlare spagnolo... ed e' rimasto nel tempo, ci ho poi aggiunto una Z. che non mi dispiace ed e' l'iniziale del mio cognome. Mi piace pensare di avere un nome ironico e poco snob.
Cosa ti piace fare quando non lavori?

Mi piace spazzolare David Lynch che e' il mio gatto nero, navigare in Internet, scrivere lettere vere agli amici o spedire regali improbabili o dolci dentro pacchetti postali.

Esprimersi serve anche a lanciare un messaggio. Qual è il tuo?

Può essere facile pensare che io voglia a tutti i costi interpretare o tradurre la realtà in modo felice e spensierato, invece esaspero la superficie della tela, le situazioni e i colori, anche in modo drammatico e cinico, rimanendo consapevole che questa enfasi puo' infastidire le persone più razionali o con gusti più minimali.
Claudia Morselli

2 commenti:

trilloarmonico ha detto...

Brava CKTZ !!!! Le tue opere sono la compensazione liquida alla condizione liofilizzata dell'arte contemporanea, si godono in e con tutti i sensi. Grazie, sei una vera artista.

dicolamia ha detto...

Bella la scoperta di questa Cikita Z. La aggiungo alla mia passione personale per Fafi e Miss Van, due street artist francesi che parlano con morbidezza e ironia attraverso le loro donnine sveglissime. E che son riuscite a trasformare l'amore per l'arte nella loro professione. Qui da noi non è per niente facile ma ecco, è possibile!