domenica 16 marzo 2008

Scrittori inesistenti nell’osteria virtuale

Una decina di autori e un portale: "Ospitiamo nuovi letterati e opere d´ogni genere".

Nell’era di anonimi pub e asettici bar, un gruppo di scrittori non professionisti ha rievocato e ricostruito quelle atmosfere.
La loro nuova osteria si chiama Eufemia 1.0, ma è tutta virtuale ed esiste solo sul web, al sito http://www.loscrittoreinesistente.it/.
È qui che un oste di nome Eugene Turnett, in cambio di un bicchiere di vino, si fa raccontare storie dagli avventori del locale.
Dietro a quel nome si nascondono loro, scrittori inesistenti appunto, ideatori di questo originale espediente per invitare chi è appassionato di letteratura, che scriva per diletto o per necessità, che abbia un racconto chiuso nel cassetto, a mostrarsi, mettersi in vetrina, proporre al pubblico i suoi lavori.
Il portale vorrebbe diventare il punto di ritrovo bolognese per chi condivide questa passione.
Intanto, l’osteria virtuale è stata avviata da una decina di persone, bolognesi di nascita o di adozione, fra i venti e i sessant’anni, accomunati dalla “febbre per la prosa”.
“Ci siamo conosciuti circa un anno fa, ad un corso di scrittura creativa dell´Associazione Italo Calvino, poi siamo diventati amici, trovandoci dopo le lezioni a bere qualcosa”, spiegano Francesca Mazzaglia, Elena Zanoni, Denis Rizzoli, Gianluca Bagnara, che parlano a nome di tutto il gruppo, forte pure di Gabriele De Maria, Eugenio Girometti, Ezio Colanzi, Alberto Roversi.
“Durante il corso abbiamo lavorato molto sulle opere di Calvino, che ovviamente hanno ispirato questo progetto.
Eufemia è una delle città invisibili e il “Cavaliere inesistente” ci ha suggerito una riflessione sul fatto che non esistono verità assolute.
Noi stessi ci definiamo scrittori inesistenti, un po’ perché non siamo professionisti e un po’ perché vogliamo andare oltre a quel ruolo un po’ narcisistico dello scrittore”.
Per questo, seguendo ancora le suggestioni raccolte da Calvino ne “La taverna dei destini incrociati”, i componenti del gruppo preferiscono nascondersi dietro alle figure degli Arcani dei Tarocchi, gioco tipico, tra l’altro, delle osterie bolognesi.
“Non vogliamo essere noi in primo piano, ma il progetto che intende valorizzare aspetti poco noti della letteratura.
Ad esempio, chi è interessato può mandare un proprio scritto, ma anche la recensione di qualcosa che ha letto e che magari è tenuta in disparte dal mercato o dalla critica ufficiale.
Vorremmo che il sito diventasse una bacheca dove trovare tutti gli appuntamenti sul tema, proposti anche da associazioni diverse.
Tutto quello che accade in città sul tema scrittura. Bologna ha molte potenzialità inespresse, cui manca una rete. Noi crediamo invece che il confronto per gli scrittori sia fondamentale”.
Il prossimo passo virtuale sarà quello di mettere on-line corsi, incontri, seminari, concretizzando relazioni e dialoghi.
Intanto gli scrittori inesistenti lanciano il loro primo book party “reale”, domani, lunedi 17 marzo alle 21 al Circolo Macondo (via del Pratello 22/c - ingresso libero).
Una “serata di storie e vino” con parole, racconti e musica.
Claudia Morselli

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